Gli Stati Uniti aprono alla richiesta della Ue di riprendere i negoziati sul programma nucleare dell’Iran, sconfessando la tesi dell’Amministrazione Trump.
WASHINGTON – La questione del nucleare di Teheran riprende la via diplomatica. Il portavoce del Dipartimento di stato americano, Ned Price, ha infatti dichiarato che gli Stati Uniti accetteranno l’invito dell’Unione europea a un incontro con l’Iran che punta a valutare se esistono le condizioni per riprendere i negoziati sull’accordo sul programma nucleare.
Iran, sconfessato Trump
Inoltre, con una lettera del loro ambasciatore al Palazzo di Vetro, gli Stati Uniti hanno sconfessato la tesi dell’amministrazione Trump secondo cui l’Onu ha imposto nuove sanzioni sull’Iran.
Nucleare, ok alla Ue
Le parole che giungono da Washington sembrano segnare un cambio di passo deciso rispetto alla politica trumpiana. L’Unione Europea era stata ‘invocata’ dal ministro degli Esteri di Teheran, Zarif, il quale a inizio febbraio si era rivolto al capo della diplomazia europea, Josep Borrell, chiedendogli di “indicare le azioni che gli Usa e l’Iran devono compiere” affinché si ristabilisca l’accordo sul nucleare dal quale gli Stati Uniti sono usciti.
La questione dell’arricchimento dell’uranio
In pratica, con l’uscita degli Usa dall’accordo siglato sotto l’Amministrazione Obama, anche l’Iran si è “sciolta le mani”. Mesi fa Teheran ha annunciato di voler arricchire l’uranio al 20%, quasi sei volte la soglia del 3,67% fissata dall’accordo sul nucleare iraniano del 2015. Una percentuale suscettibile di un utilizzo anche militare.
L’accordo, invece, prevedeva che l’Iran eliminasse le sue riserve di uranio a medio arricchimento, di tagliare del 98% le riserve di uranio a basso arricchimento e di ridurre di due terzi le sue centrifughe a gas per tredici anni, consentendo l’accesso regolare ai propri impianti all’Agenzia internazionale per l’energia atomica.